L’installazione multimediale

Installazione multimediale

L’umanità in cammino. Il racconto del Quarto Stato

Il progetto per la realizzazione di un’installazione multimediale dedicata all’opera Il Quarto Stato di Pellizza da Volpedo all’interno dei secenteschi locali semi-interrati del Palazzo del Torraglio, recuperati nel 2009 con il contributo della Regione Piemonte, è nato dall’espressa volontà di creare una situazione “emozionale” finalizzata a far recepire anche dai non esperti alcuni aspetti che rendono Il Quarto Stato un capolavoro pittorico e Pellizza da Volpedo uno dei più grandi interpreti della pittura divisionista. La soluzione adottata si pone quindi l’obiettivo di far sì che i visitatori, dopo aver percorso le tradizionali tappe che compongono il complesso dei musei di Pellizza (Studio del pittore, Itinerario sui luoghi pellizziani, Museo didattico), abbiano la possibilità di accogliere un forte messaggio capace di trasmettere i concetti fondamentali del capolavoro pellizziano. L’abbinamento di materiali speciali, di tecnologie innovative, di una regia coordinata di luci e di audio dovranno coinvolgere il pubblico al punto di farlo sentire parte viva e integrante dell’opera. Tale progetto non certo a caso è stato presentato nel 2011, in occasione del 150° dell’Unità d’Italia, nella consapevolezza che Il Quarto Stato rappresenta una naturale cerniera tra gli ideali risorgimentali e le speranze di solidarietà e di giustizia che hanno ispirato una massa crescente di uomini e di donne nei decenni a cavallo tra Otto e Novecento.
Lo straordinario successo ottenuto dal filmato nel corso delle manifestazioni di “Pellizza 2011” (28 agosto – 16 ottobre 2011) ha convinto l’amministrazione comunale di Volpedo a conferire all’artefice Gabriella Fusi la cittadinanza onoraria del paese di Pellizza (vedi Qui il resoconto giornalistico, da “Settegiorni” del 15 ottobre 2011).

L’umanità in cammino. Il racconto del Quarto Stato
Installazione multimediale nel locale semi-interrato del Palazzo del Torraglio in Volpedo

Sceneggiatura e regia Gabriella Fusi

Colonna sonora e mix audio Alfio Contarino
Sviluppo progetto e coordinamento Maurizio Ribaldone e Pietro Cordelli
Contributi tecnici Raffaele Vaccari (fotografie), Massimo Trecate (impianto elettrico), Giampiero Sarti (fabbro) Soluzione applicativa, infrastrutture tecnologiche software engineering: PGDUE srl

Infrastrutture e apparati: Lit ScreenAuthoring, montaggioelaborazioni immagini Tecnomovie

Note sull’apertura al pubblico
I soci dell’associazione “Pellizza da Volpedo”, che garantiscono l’apertura al pubblico dei Musei di Pellizza, curano anche l’accessibilità alla nuova sala multimediale, con gli stessi orari Visite e orari

Notizie sul Palazzo del Torraglio
Le origini di Volpedo sono antiche, dal momento che la fondazione risale con tutta probabilità al periodo tardo romano.
Il cosiddetto Torraglio costituisce proprio la zona di più antico insediamento, situato su una collinetta prospiciente al vicino corso del torrente Curone, nel punto in cui la valle si apre verso la pianura. L’antico borgo consisteva anzi solo in questo nucleo ristretto, un tempo chiuso entro la cinta di fortificazione e in seguito allargatosi anche al di fuori della cinta muraria, che comprendeva la zona attualmente delimitata a Est dal palazzo municipale, a Sud dalla piazza principale e dalla chiesa parrocchiale, a ovest dal palazzo Malaspina e da quella che oggi è piazza Quarto Stato, a Nord da ciò che tuttora resta delle antiche mura, erette in epoca cinquecentesca in sostituzione di altre più antiche e andate distrutte in vicende d’armi.
Il palazzo del Torraglio si trova dunque nel cuore più antico di Volpedo, quello che ancora ha conservato l’aspetto e la pace dell’antico borgo, e si affaccia inoltre sulla piazzetta che fu teatro della genesi decennale del Quarto Stato, tra il 1892 e il 1901, e che al capolavoro di Pellizza è oggi dedicata.
I recenti lavori di ristrutturazione hanno riportato all’originario prestigio uno stabile che nei secoli ha avuto molteplici e storiche destinazioni d’uso. In questo punto, con tutta probabilità, si elevava infatti il palazzo fortificato di Perino Cameri, l’uomo d’arme servitore dei Visconti che fu l’artefice del secolare legame tra il paese e il ducato grazie al lascito testamentario del feudo avuto in dono dai signori di Milano a favore della Fabbrica del Duomo, avvenuto nel 1426. Sempre qui, in secoli più recenti, sorsero il palazzo municipale (fino alla metà dell’Ottocento, prima della costruzione di palazzo Perino, l’attuale sede in piazza della Libertà), poi divenuto scuola proprio negli anni a cavallo dei due secoli in cui visse Pellizza, e ancora più recentemente sede della caserma dei carabinieri, fino all’abbandono e al successivo intelligente recupero architettonico promosso dall’amministrazione comunale.
L’attuale definizione d’uso del palazzo prevede la presenza al primo piano di alcuni appartamenti, al piano terra il Museo didattico Giuseppe Pellizza e negli scantinati, ancora da recuperare, altri locali di servizio annessi al museo: nel frattempo però è previsto un intervento di assaggio e studio da parte della Soprintendenza ai Beni Archeologici del Piemonte per verificare che alle fondamenta non siano presenti resti dei più antichi insediamenti del paese.